sabato 3 marzo 2012

Albanese, Qualunquemente e la lieve tristezza di quel film troppo vero per far ridere

Forse l'ho già scritto da qualche parte: quando sono andata a vederlo al cinema Qualunquemente, l'ultimo film di Antonio Albanese, mi ha fatto venire il magone. Ho riso, certo, alle battute, ma ho riso in maniera talmente amara che alla fine mi veniva da piangere. Eravamo, allora, all'apoteosi dell'empasse della fine del governo Berlusconi, dove la sensazione di non poterne più era intollerabile ma la fine sembrava per nulla ancora segnata.

Ora, nel bel mezzo del consolante (ma guarda un po'...) governo lacrime e sangue di Monti (che probabilmente a molti piace perchè sì governo lacrime e sangue, ma almeno serio e che dà l'impressione di dove andare), rivederlo su Sky permette di ridere ad alcune delle battute più feroci. ma la realtà gente è sempre in agguato, e bisogna sempre vegliare: come racconta quest'articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere, che racconta di una campagna elettorale in un paesino in provincia di Agrigento, dal titolo: "Tutti gli anziani in crociera Il conto lo paga il Comune".

Inevitabile tornare indietro, con un po' di pelle d'oca, allo spezzone, che metto qua sotto, di Qualunquemente. Al cinema mi terrorizzò, alla televisione mi ha fatto sorridere, e ora mi fa pensare: al fatto che così non ci voglio tornare.

 

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