giovedì 25 agosto 2011

Do your best and link to the rest

"Do your best and link to the rest" "Fai quello che sai fare meglio e rimanda (fai un link al) resto": mi rimarrà ben impressa, questa frase, che ho preso dal primo libro che parla finalmente di me e di tutti i miei colleghi che lavorano nell'online.
Sto infatti leggendo (in formato ebook su un telefonino Samsung Galaxy, cioè con il "tascabile del terzo millennio") il libro di Sergio Maistrello "Giornalismo e nuovi media": e, finalmente, per la prima volta leggo storie che riguardano davvero il mio lavoro e il supporto che sto usando per lavorare nell 'informazione: internet e i social media.

Troppo spesso, fino ad ora, mi era capitato di leggere libri ed ascoltare interventi che mi spiegavano modalità e luoghi che bazzicavo da più tempo io che il relatore. Gente che ti diceva qual era la ricetta per Internet senza mai averci avuto a che fare, e che di solito noi, che stavamo a badilare informazioni dal www, avevamo già sperimentato che non funzionava. Un lavoro alla cieca, che troppi "sapientoni" in giro non conoscevano affatto. Pochi i nomi - di gente nota in rete, peraltro, e divenuta famosa "offline" solo in seguito: come ad esempio Giuseppe Granieri (responsabile morale di questo blog, che mi vede presente con nome e cognome: prima, ero una di quelle blogger nascoste dietro un improbabile nick) o Luca Conti. Per il resto, tra noi giornalisti on line - eravamo pochi, pochissimi, quelli nati con la "mentalità on line", vergini dalle dinamiche delle redazioni di carta  - e i giornalisti "veri" c'era una sorta di barriera: da una parte gli informatori smanettoni come me, dall'altra la stampa la faceva o pensava "sul serio" ma sempre meno efficacemente.
Ora invece, mi sono finalmente trovata davanti a pagine su cui riflettere davvero, che mi riguardano, non una ricetta preparata con ingredienti sconosciuti a chi li scrive: pagine come quelle da cui ho tratto la frase nel titolo, che voglio eleggere a faro e sfida dei prossimi giorni. E non è un caso forse che questo stia succedendo mentre leggo un libro su in telefonino, tra un rosso al semaforo e una pausa pranzo inaspettata, con la nuova tecnologia come unica compagna.

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